Patrimoniale: ecco come colpiranno i nostri risparmi

Come difendersi dalla probabile patrimoniale della prossima finanziaria? Scopriamo in che modo!
MARTEDÌ 1 OTTOBRE 2019
Prosegue l’appuntamento dedicato alle problematiche, societarie, finanziarie e fiscali del Dott. Dal Mas di Studi Professionali Associati di Merate.
È inutile negarlo… sempre più spesso se ne parla… probabilmente, anzi senz’altro, se ne parla, però, sempre a bassa voce, quasi per scaramanzia e per evitare di svegliare il can che dorme…
Ma tutti lo sanno e se l’aspettano: con al Governo il Movimento 5 Stelle ed il Partito Democratico (l’esecutivo più di sinistra che abbia mai governato l’Italia) o prima o poi arriverà l’imposta Patrimoniale a falciare tutti i risparmi faticosamente raccolti in una vita di duro lavoro.
Che cos’è la tassa patrimoniale e a chi spetta?
Chiariamoci un attimo le idee: come può essere definita un’imposta patrimoniale?
Il concetto di patrimonio risale dal latino patrimonium, derivato da pater, (padre) e munus, (compito) dapprima usato col significato di “ compito del padre” poi più generalmente con quello di “ cose appartenenti al padre”. L’imposta patrimoniale non è altro che una tassa “istantanea” che colpisce in modo proporzionale il capitale, i beni mobili e immobili del cittadino, “fotografati” ad una certa data.
Non si tratta quindi di una imposta che colpisce il reddito, vale a dire la maggior ricchezza prodotta nell’anno da ogni singolo contribuente, ma di una imposta che colpisce (a questo punto per la seconda volta) i patrimoni che si sono creatisi accumulando anno dopo anno i redditi e risparmiando nel tempo.
Il precedente: la vecchia “patrimoniale”
Era il 1992 quando il Governo di Giuliano Amato, in carica da pochi mesi prese una decisione senza precedente: applicare una patrimoniale sui conti correnti degli italiani, il famoso 6 per mille sui capitali che, in realtà, erano già al netto delle imposte.
Il crollo della lira italiana alimentato dal noto speculatore George Soros, non lasciò altra scelta: servivano gli ultimi 8 mila miliardi di vecchie lire per la manovra correttiva da 30 ed Amato e i tecnici del Tesoro e delle Finanze non videro altra soluzione per recuperarli.
Ora la domanda che tutti si pongono è: come e quando ci colpirà la prossima patrimoniale?
Ma soprattutto: come posso cercare di tutelare i miei risparmi? Naturalmente non ho alcuna certezza in merito, ma ho una convinzione dettata, ormai dall’esperienza e da qualche capello bianco di troppo…
La risposta alla domanda che ho posto, a mio avviso, è semplice ed è davanti agli occhi di tutti anche se, non ne vogliamo mai parlare.
Gli imprenditori brianzoli, ma direi anzi tutti i lavoratori del territorio, siano essi datori di lavori, lavoratori autonomi avvocati medici ed anche dipendenti, hanno dedicato gran parte della loro vita al proprio lavoro risparmiando, come una formica, giorno dopo giorno, anno dopo anno, quello che considerano il proprio patrimonio, che nessuno, giustamente, vorrebbe sia toccato.
Ebbene, benché, si tratti di una vita lunga, colma di sacrifici, di successi e di soddisfazioni, arriva o arriverà, presto o tardi, per tutti il momento in cui il patrimonio personale sarà “fotografato” per identificarlo e permettere il passaggio generazionale.
È un momento tragico, sia per le imprese che per le famiglie ma, con un cinismo sorprendentemente puntuale, sarà quello il momento in cui lo Stato imporrà la sua patrimoniale e chiederà conto imponendo il suo nuovo tributo.
Imposta di successione: aliquote e normative
Ora come ora, infatti lo Stato Italiano rappresenta una sorta di “paradiso fiscale” per quanto riguarda l’imposta di donazione e successione.
Coniuge e parenti in linea retta, (genitori e i figli, naturali, ma anche, gli adottanti e adottati) godono di una franchigia fino a 1 milione e pagano il 4% per i patrimoni eccedenti, mentre se si dona ad un soggetto, terzo non parente, l’aliquota è dell’8%.
Negli altri Stati le norme sono ben diversi e più stringenti.
Che cosa succede con la tassa patrimoniale all’estero?
Per rimanere in Europa, prendiamo ad esempio in Germania un coniuge o un figlio pagano il 7% fino a 75.000 euro, le aliquote salgono piano piano fino a toc- care il 19% tra i 600.000 euro e i 6 milioni di euro, fino a un massimo del 30% per somme eccedenti i 26 milioni di euro (se non sei parente, giusto per un confronto, l’aliquota sale al 50%).
In Inghilterra ogni persona fisica ha una cosiddetta “nil rate band” (NRB), at- tualmente pari a 325.000 Sterline e cioè una soglia al di sotto della quale non deve essere versata imposta di successione, il valore eccedente le soglie è tassato ad una aliquota al 40%.
In Francia, infine, dopo una per i parenti in linea retta, dopo una franchigia di 159.325 euro l’aliquota sale velocemente parten- do dal 5% per arrivare al 45% (oltre 1.805.677 euro)
Ora, considerando il fatto che in Italia oltre il 22% della popolazione si colloca in una fascia di età anziana, ma soprattutto, considerato che sia nel programma elettorale del Partito Democratico che in quello del Movimento 5 Stelle era previsto una riduzione della franchigia e un aumento dell’aliquota da applicarsi, sarà molto probabile che il Governo agirà velocemente verso questa direzione.
Laproposta 2016 del Movimento 5 Stelle
Nella scorsa legislatura è stata presentata una proposta di legge per abbassare la franchigia di coniuge e figli a 500.000 euro e alzare l’aliquota al 7% (sopra i 5 milioni di patrimonio si sale, però, al 21%).
Portare l’aliquota per i fratelli all’8% e quella per gli altri parenti al 10%, mentre l’aliquota dedicata a tutti gli altri sarebbe dovuta salire al 15%, sempre, ovviamente nel caso di patri- moni sotto i 5 milioni di euro. Per patrimoni superiori si triplicano le aliquote.
Si tratterà dell’imposta patrimoniale più cinica mai presentata sulla faccia della terra: non avrà alcuna scadenza predeterminata da rispettare ma nessuno di noi potrà scappare alla sua imposizione.
Ce la venderanno come l’imposta contro i“ricchi”, sventolando, magari, l’immagine di Berlusconi, ma, secondo me, non colpirà solo il suo patrimonio, ma una platea di lavoratori, risparmiatori ben più ampia e diffusa in tutta la Brianza.
Come evitare la tassa patrimoniale dell prossima manovra fiscale?
Attualmente in Italia le norme vigenti permettono di pianificare, in vita, la trasmissione del proprio patrimonio familiare. Occorre però rivolgersi a commercialisti ed avvocati specializzati, o ai promotori finanziari, da sempre molto sensibili alla tematica del passaggio generazionale ed alla tutela del patrimonio dei propri clienti.
Esempi storici di illustri famiglie che hanno pianificato fiscalmente, in tempi non sospetti, il passaggio del proprio patrimonio, nel rispetto delle norme, ve ne sono più di uno.
Ad esempio la famosa “Giovanni Agnelli Sas”, che conteneva al suo interno le partecipazioni familiari, fra le altre, nella Fiat, nella Rinascente, nella Iveco, nella Juventus, non era certo stata creata per rendere illimitatamente responsabile una persona dallo stile e dal patrimonio di Giovanni Agnelli; e così dicasi lo stesso anche per la “Carlo De Benedetti & C Sapa”, Holding di famiglia, che ha trasferito a costo, praticamente pari a 0, il proprio patrimonio ai figli.
Ma non è certo sufficiente cerare una sas o una sapa per fare una corretta pianificazione fiscale del proprio patrimonio: per risolvere il problema, occorre affidarsi ad un team che abbia competenze sia legali (ad esempio sul “patto di famiglia” e sulle “donazioni dirette e indirette”) che competenze societarie/fiscali (ad esempio sulle “clausole statutarie” e sull’“Avviamento”)
L’invito che faccio a tutti, quindi, é proprio quello di sollecitare i propri professionisti su queste problematiche ed affrontare la tematica preferibilmente prima che sia approvata la prossima Legge di Stabilità (che è alla ricerca di 20MLD di euro), al fine di disegnare un abito fatto su misura per le proprie esigenze familiari.
Perché il proprio patrimonio personale potrà anche sembrare piccolo se paragonato a quello delle famose dinastie familiari italiane, ma diventa grande e merita il massimo rispetto quando chiudiamo l’uscio e rimaniamo in casa con la nostra Famiglia.
Dott. Maurizio Dal Mas