“NEWS 26 aprile 2016 – Il destino del 2 per mille Irpef alle associazioni culturali”
Grazie a quanto previsto dall’articolo 1, comma 985, della Legge di Stabilità 2016 (L. n. 208/2015) quest’anno è possibile destinare il 2 per mille della propria Irpef a favore di associazioni culturali. La novità è già stata discussa nelle pagine di questo periodico ed il nuovo istituto ha registrato un numero considerevole di commenti da parte dei lettori, per lo più condizionati negativamente dalla mancanza assoluta di regole da seguire e di chiarimenti circa le modalità di formazione dell’elenco dei potenziali destinatari del contributo.
In effetti, la norma istitutiva aveva previsto l’emanazione di un apposito decreto attuativo del Presidente del Consiglio dei ministri entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Stabilità. Quindi, all’incirca all’inizio di febbraio i potenziali destinatari della norma (e non solo loro) avrebbero dovuto essere in grado, leggendo il contenuto del provvedimento, di capire se potevano o meno rientrare nella nuova fattispecie.
In proposito, i dubbi da chiarire sono tanti: ad esempio, la legge parla di “associazioni culturali”, con ciò escludendo sicuramente tutti gli altri enti non riconducibili a quelli associativi (leggasi fondazioni), ma senza delineare gli ambiti vastissimi della “cultura”. E ancora ci si chiede se l’iscrizione in questo elenco debba essere considerata alternativa al 5 per mille o se, come sembra, i due contributi possono essere indirizzati dal contribuente ad uno stesso soggetto (rispettando i requisiti di entrambe le categorie). Soprattutto ci si chiede come essere inseriti nell’elenco dei potenziali destinatari che, secondo la legge, deve essere istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A tale ultimo riguardo, in maniera del tutto irrituale, si è comunque venuti a conoscenza del fatto che della questione si sta occupando fattivamente il Ministero per i beni culturali. Sul sito web del MIBAC è comparsa la notizia che la procedura per la presentazione telematica delle domande di iscrizione nell’elenco delle associazioni culturali di cui sopra è stata attiva dalle ore 18 del 23 marzo 2016 alle ore 14.00 dell’11 aprile 2016.
Essendo ormai passato il termine, dovremmo quindi ipotizzare che, per chi non si è iscritto, non ci sia ormai nulla da fare per quest’anno e non resta che aspettare settembre per un’eventuale “remissione in bonis” (al pari di quanto avviene per il 5 per mille). Ma è proprio così? Sinceramente nutriamo qualche dubbio, non fosse altro per il fatto che la procedura si sarebbe ormai conclusa in totale assenza del decreto di attuazione (sullo stesso sito internet del MIBAC viene reso noto che il provvedimento “è in corso di registrazione presso la Corte dei conti e sarà pubblicato dopo la registrazione”).
Non vale – riteniamo – presupporre che la procedura anticipata dal MIBAC sul proprio sito web possa essere “ratificata” dalla successiva pubblicazione del provvedimento nella “Gazzetta Ufficiale”. E tanto più considerando il fatto che la pubblicazione del decreto avverrà inevitabilmente dopo che il termine per effettuare l’iscrizione è già scaduto.
In assenza di pubblicazione la procedura delineata in via amministrativa si deve quindi ritenere inesistente. Il termine e le modalità per la presentazione delle domande di iscrizione nell’elenco dei potenziali destinatari del contributo del 2 per mille dell’Irpef per le associazioni culturali potranno essere stabiliti solo con un atto avente forza di legge e del quale sia stata data la opportuna pubblicità secondo le forme previste dal nostro ordinamento (e cosa dovrebbero dire tutte quelle associazioni culturali che, per ipotesi, non hanno internet e che quindi non potevano essere informate dell’iter da seguire?).
Riteniamo, pertanto, che tutte quelle associazioni culturali che avessero omesso di effettuare l’iscrizione entro l’11 aprile potranno richiedere l’integrazione degli elenchi una volta reso noto in via definitiva il decreto di attuazione della Legge di Stabilità. In difetto, la procedura si dimostrerebbe gravemente lesiva di diritti essenziali costituzionalmente previsti.
A titolo di cronaca, segnaliamo in ogni caso, che la procedura prevista dal MIBAC comporta l’identificazione del legale rappresentante dell’ente che deve personalmente richiedere l’iscrizione a nome dell’associazione culturale interessata al 2 per mille. La procedura richiede, inoltre, che sia allegato alla domanda lo statuto ed una relazione dei programmi culturali svolti nell’ultimo quinquennio. Non è chiaro se l’iscrizione nell’elenco dei potenziali destinatari del contributo sia automatica – come risulterebbe dal dato letterale della norma – oppure debba essere subordinata ad una valutazione di merito (come farebbe presupporre la richiesta di specifica documentazione). Anche per questo motivo – oltre al fatto che la “campagna dichiarativa” con conseguente scelta sui vari “per mille” è già ormai in atto – la pubblicazione del decreto di attuazione della Legge di Stabilità, con riapertura dei relativi termini, non è più procrastinabile.